ca d'oro 2019 - 70x50 cm t.mista

Nei suoi quadri si coglie di primo impatto la sensibilità intensa per il colore, più deciso e forte nella più recente produzione dedicata alle nature morte. Il fascino incisivo della forma, e quindi dell’oggetto quotidiano, ci offre un temperamento brillante, curioso. Per la pittrice veneziana la ricerca della bellezza vitale delle cose diventa trasposizione delle proprie emozioni riposte. Una prorompente sensazione di colore, visto come sfogo espressivo delle proprie sensazioni, si unisce alla vivacità segnica e compositiva. La mano scivola leggera e briosa tracciando le morbide fattezze di una natura morta, la vivacità cromatica di un vaso di fiori, le sagome indefinite di uno scorcio lagunare. Ovunque si percepisce un’energia di fondo, una sensazione tangibile di partecipazione ai moti dell’anima come se la pittura diventasse simbolo naturale di libertà, espressione lontana da condizionamenti e regole. Tutto obbedisce ad una misura sensoriale riferita all’emozione ed al sentimento. 

Gabriella Niero

OPERE

L’opera di Paola Turra si sviluppa in relazione al vissuto quotidiano, alle sensazioni e alle percezioni derivate dai diversi motivi e soggetti. Famosa è le serie dei fiori, delle nature morte e delle Venezie, in cui le leggere sovrapposizioni e le fusioni cromatiche stemperano le forme. 
In particolare gli scorci e le facciate dei palazzi veneziani rappresentano la singolare visione della città tanto amata dell’artista, in cui l’antico splendore “gotico-bizantino” sembra dissolversi nell’atmosfera surreale e nebbiosa. 

Il disegno delle architetture con i porticati, le arcate e le caratteristiche bifore spesso emerge grazie all’accurata contrapposizione di luci e di ombre. Le facciate perdono i loro volumi e divengono leggere superfici piane scandite dal ritmico susseguirsi delle aperture, segnate dal gioco vivace delle luci dorate o dalla silenziosa oscurità degli interni. 

Le architetture di Piazza San Marco, le Procuratie, la Ca’ Doro e altri palazzi avvolti dall’atmosfera nebbiosa sembrano sospesi sulla superficie dell’acqua senza riflessi. Le leggere stesure cromatiche si fondono creando delicati passaggi tonali, sfumando i contorni e restituendo un’immagine indefinita nella quale solo alcuni particolari vengono “messi a fuoco”. 

Emerge una Venezia silenziosa, completamente svuotata dalle masse di turisti che affollano le calli e lontana dall’incessante movimento della vita odierna animata dagli innumerevoli eventi. È una città deserta e surreale dall’atmosfera malinconica e “romantica” che sembra svanire lentamente nel ricordo di un lontano e irripetibile passato. 

Nell’incessante processo di trasformazione della realtà contemporanea, le opere di Paola Turra colgono il valore esistenziale della memoria del luogo, superando la contrapposizione tra presente e passato in una dimensione senza tempo. 

Roberta Gubitosi